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Il museo tedesco - russo a Karlshorst
Il quartiere di Karlshorst non rientra tra le classiche mete dei visitatori di Berlino. Si tratta infatti di un'area residenziale e piuttosto lontana dal centro, situata nella parte orientale della città. Eppure in questo quartiere si trova un luogo imperdibile per tutti gli appassionati di storia che visitano la capitale tedesca: l'edificio dove nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1945 si concluse ufficialmente la Seconda Guerra Mondiale in Europa, con la firma della resa incondizionata della Germania nazista.

karlshorst

Teatro dello storico evento fu il circolo ufficiali di una scuola del genio militare tedesco, già utilizzata dai sovietici, una volta occupatala, come quartier generale della Quinta Armata durante la sanguinosa battaglia per Berlino.
L'edifico ospitò poi la sede dell'amministrazione militare sovietica in Germania, utilizzo che condizionò decisamente la storia di Karlshorst negli anni della DDR, facendone un quartiere con limitazioni d'accesso, per via delle strutture militari e istituzionali che ospitava (tra le altre la sede amministrativa del KGB nella DDR).

Nel 1967 i sovietici, decisero di aprire un museo nel palazzo della storica firma, con l'ovvio assenso delle autorità della DDR. Nacque così il "Museo della resa incondizionata della Germania fascista nella Grande Guerra Patriottica". Già dalla denominazione è intuibile l'impronta sovietica: in Russia tuttora ci si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale con il termine Grande Guerra Patriottica e, nella DDR, il nazismo era spesso definito fascismo tedesco.

Riunificata la Germania si decise di trasformare il museo in un luogo che ricordasse le relazioni tra il popolo russo e quello tedesco nel Novecento (da qui il nome Museo tedesco - russo), e che fosse finanziato da entrambi i paesi.

La collezione permanente si concentra sulla spietata campagna di Russia. Documenti, cartelloni propagandistici, armi (perfino un carro armato sovietico T-34 "parcheggiato" nel cortile) uniformi e oggetti d'uso quotidiano utilizzati dai soldati dei due eserciti rendono il museo un luogo indispensabile per gettare una sguardo ravvicinato su questa tragica pagina di storia.
Largo spazio trova anche la documentazione riguardante i crimini nazisti sul fronte orientale: l'Olocausto, l'assedio di Leningrado - nel quale persero la vita circa 1.250.000 tra militari e civili sovietici - e l'inumano trattamento riservato ai prigionieri dell'Armata Rossa caduti in mano tedesca sono alcuni dei temi illustrati dal museo di Karlshorst.

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Accanto alla sala della capitolazione, perfettamente conservata e ovviamente punto forte del museo, è anche visibile lo studio dal quale il Maresciallo Žukov (il conquistatore di Berlino) fino al marzo 1946 ha amministrato la zona della Germania occupata dall'Armata Rossa.

Visitare il museo porta a riflettere su alcune pagine della storia della Seconda Guerra Mondiale che in Italia e più in generale in Occidente spesso vengono trascurate. Talvolta, complice il fatto che durante la Guerra Fredda l'Unione Sovietica venisse rappresentata in Occidente come il "nemico", pare che i suoi caduti - civili o militari che fossero - nella memoria di molti europei siano per così dire di serie B e che il contributo dell'URSS alla sconfitta del nazismo tenda ad essere sminuito. Consiglio perciò l'ingresso al museo a tutti coloro che vogliono cercare di capire il passato senza pregiudizi, aperti ai punti di vista di altri protagonisti della storia del Novecento.

Nel caso voleste visitare il museo con me come guida contattatemi. All'interno di un tour guidato su Berlino nella DDR o durante il Terzo Reich il museo permette di approfondire molte tematiche.

Indirizzo: Zweislerstr. 4, 10318 Berlino.
Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.
Prezzi: ingresso gratuito.
Barriere architettoniche: nessuna barriera.
Servizi: non sono disponibili audioguide. Ogni domenica alle 15 il museo offre una visita guidata gratuita di gruppo, in tedesco.
Come raggiungerlo: dista 15 minuti a piedi dalla stazione della S-Bahn di Karlshorst. Di fronte al museo ferma il bus 296.