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"Gli anni neri": una mostra a Berlino sull´arte negli anni del nazismo
Fino alla fine di luglio 2016 al museo Hamburger Bahnhof di Berlino sará visitabile la mostra "Die schwarzen Jahre: 1933-1945" - in italiano "gli anni neri" – incentrata sull´arte nel periodo della dittatura hitleriana.

Vi sono esposte 60 opere utili a ricostruire il rapporto del regime con l´arte, che alla luce della mostra risulta piuttosto contraddittorio e meno lineare di quanto si sarebbe potuto immaginare.
Non solo opere realizzate nel periodo 1933-1945, anche tele e sculture rimosse dalla collezione della Nationalgalerie o acquisite in quel lasso di tempo per arricchirla trovano spazio, in modo da ricostriure la politica perseguita dal regime nel campo delle arti figurative (architettura esclusa).

Occasione per l´esposizione ad Hamburger Bahnhof è la chiusura fino al 2020 per lavori di ristrutturazione della Neue Nationalgalerie, dove di norma molte di queste opere sono di casa. La mostra è perciò una chance per renderne visibili alcune in attesa della riapertura.

La Nationalgalerie di Berlino fu il primo museo pubblico al mondo ad avere una sezione d´arte contemporanea, costituita in particolare dapprima da opere impressioniste (quelle francesi acquistate ancor prima che non dai musei di Parigi), poi, dopo la prima guerra mondiale e la fine della monarchia, vennero effettuate acquisizioni che intendevano dare spazio alle avanguardie e all´impressionismo; comparvero allora nella collezione quadri di Kokoschka, Munch, Marc, Feininger, Kandinsky, Hofer.

In particolare su queste ultime opere si concentrò l´attenzione del regime, che le fece sequstrare, esporre nella mostra "arte degenerata" a Monaco nel 1937, mettere all´asta all´estero e poi - se rimaste senza acquirenti (o se non finite nelle mani di qualche gerarca come Göring, che si tenne tra gli altri un Van Gogh) - prevalentemente bruciare.

Alcune opere esposte ad Hamburger Bahnhof sono proprio inquadrabili in tal senso, cioè come arte considerata degenerata dai nazisti e perciò allontatnata dai musei nei dodici anni di regime. Per esempio le opere di Hofer e Dix (da vedere "Fiandre", apocalittica raffigurazione della vita nelle trincee della prima guerra mondiale, che Dix aveva vissuto di persona), Kirchner e Picasso.
Su questa linea anche le opere della sezione della mostra dedicata agli artisti costretti ad emigrare o che vissero una sorta di esilio in patria, nell´isolamento imposto dal regime, come la Kollwitz, presente con la splendida statua "Turm der Mutter".

Accanto a queste compaiono opere arrivate a Berlino durante la dittatura, come le statue di Breker e Bolke o una delle versioni de "l´isola dei morti" di Böcklin, che si ritiene essere stato il quadro preferito di Hitler e che, non a caso, fu acquistato direttamente per Cancelleria del Reich.

Sono anche presenti alcune tele di artisti italiani, le vicende delle quali sono esemplari dell´ambiguità del regime nel rapportarsi all´arte alla quale accennavo sopra.

Si tratta di quadri tra gli altri di De Chirico e Sironi, giunti nel 1932 a Berlino, ma resi visibili per la prima volta solo nel 1933, già durante il nazismo; dapprima vennero lodati da Göring, inviato a "bendire" la riapertura del museo, quattro anni dopo in gran parte finirono ad ingrossare la lista di opere etichettate come arte degenerata.

Ancor più paradossale il caso delle due sculture di Rudolf Belling inserite nella mostra: l´una, raffigurante il pugile Max Schmeling, trovò spazio nella "casa dell´arte tedesca" a Monaco (ora Haus der Kunst) in quanto ritenuta genuinamente tedesca, l´altra (Dreiklang), venne invece bollata come arte degenerata. Ciò a dimostrare che la linea di demarcazione tra arte gradita e sgradita al regime non risulta chiaramente riconoscibile.

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Indirizzo: Invalidenstr. 50-51, 10557 Berlino.
Orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 10 alle 20. Sabato e domenica dalle 11 alle 18. Chiuso il lunedì.
Prezzi: adulti 14 Euro, Ridotto 7 Euro. Nel biglietto è compreso anche l´ingresso alla collezione permanente del museo.
Barriere architettoniche: nessuna barriera.
Servizi: sono disponibli audioguide.
Come arrivarci: Fermata Hauptbahnhof, uscita lato Europaplatz (S-Bahn: S3, S5, S7, S75, metro U55, tram e bus).