Tenuto conto che a Mitte (il centro di Berlino) esiste da anni il DDR Museum, incentrato proprio sugli aspetti della vita quotidiana nell'ex Germania Orientale, sarebbe stata una buona idea non ripetere alcuni degli errori nei quali sono incappati coloro che hanno allestito quello già esistente.
Dopo un paio di visite alle mostra mi sento di dire che almeno in parte si tratta di un'occasione perduta.
I due musei hanno molti difetti in comune: tanti oggetti presentati, quasi sempre con spiegazioni a dir poco stringate; spazi espositivi ridotti; tendenza a concentrarsi sugli ultimi vent'anni di storia della DDR a scapito dei primi anni di vita della Repubblica, interessanti invece per capirne le aspirazioni, le fondamenta ideologiche e quale ruolo essa avesse nello scacchiere europeo all'inizio della Guerra Fredda, un aspetto che aveva un peso anche nel determinare la vita quotidiana degli abitanti del paese (in particolare quelli di Berlino Est, che fino alla costruzione del Muro nel 1961 vivevano a stretto contatto con la parte Ovest della città).
La mostra alla Kulturbrauerei ha però il pregio di cercare di dare un ordine alla sua collezione attraverso degli azzeccati punti d'osservazione della vita nella DDR, in particolare alla contrapposizione tra la vita negli spazi collettivi e quella privata (presentata come una vera e propria fuga nel privato), che fungono da filo conduttore.
Molto curata risulta essere la sezione riguardante il mondo del lavoro, sorprendentemente fondamentale anche per capire la gestione del tempo libero nella DDR, visto che le vacanze erano spesso "aziendali" e quindi trascorse in compagnia dei colleghi e delle loro famiglie. Anche la questione abitativa viene trattata e tramite foto, statistiche, filmati, mobili e ambienti di vita è possibile capire alcune questioni altrimenti poco comprensibili se giudicate con un metro di misura attuale. Per esempio il ben documentato degrado dei centri storici delle città chiarisce perchè molti cittadini della DDR si siano trasferiti ben volentieri nei palazzoni prefabbricati denominati "Plattenbau", scelta di solito poco comprensibile a chi oggi visita Berlino.
Nella presentazione degli oggetti della vita di tutti i giorni (prodotti alimentari e abbigliamento, solo per citarne due) e dell'aspetto del controllo e della repressione l'approccio è solo di poco migliore rispetto a quello trascurato del DDR Museum a Mitte, al quale si aggiungono alcune imprecisioni (per esempio statistiche senza indicazione del periodo di riferimento; foto senza alcuna informazione a riguardo). Deprecabile l'assenza di qualunque riferimento ai lavoratori ospiti che vivevano nella DDR (in particolare provenienti dal Vietnam, ma anche da paesi africani come Angola e Mozambico), quasi a sottolinearne il ruolo marginale, nonostante fossero regolarmente impiegati accanto ai colleghi tedeschi, in particolare negli ultimi quindici anni di esistenza della DDR.
Se doveste scegliere tra uno dei due musei a tema vita quotidiana della DDR, pur tenendo conto delle riserve che ho esposto sopra, vi consiglio questo. Significativo anche il fatto che essendo fuori dall'area propriamente turistica della città non è costantemente sovraffollato, vantaggio che si aggiunge all'ingresso gratuito.
Vi interessa visitare il museo con me in qualità di guida? Contattatemi per pianificare la vostra visita guidata in italiano. Possiamo visitare il museo all'interno di un tour guidato di Berlino negli anni della Guerra Fredda o semplicemente limitarci alla mostra.
Indirizzo: Knaackstraße 97, 10435, Berlin
Orario di apertura: martedì. mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18. Il giovedì dalle 10 alle 20. Chiuso il lunedì
Prezzi: ingresso gratuito
Barriere architettoniche: nessuna barriera
Servizi: il museo non dispone di audioguide
Come arrivarci: U-Bahn U2 e tram M10, fermata Eberswalderstraße